Contro lecchini, cortigiane e penne. Quanto è “irriverente” lo spettacolo di Marco Travaglio

Condividi su:

slurp“Slurp. Dizionario delle lingue italiane. Lecchini, cortigiani e penne alla bava al servizio dei potenti che ci hanno rovinati”, un titolo, una promessa.

Spettacolo irriverente e dalle linee taglienti, è stato quello di Marco Travaglio, domenica sera al Teatro Cantero di Chiavari. Più di due ore all’insegna di una satira arguta, da Tangentopoli ai giorni nostri.

Sono stati innumerevoli gli sfottò rivolti ad altri giornalisti che negli anni si sono rifiutati di prendere posizione, vendendosi al potente di turno: “Il segreto è non avere una faccia, così non si rischia di perderla” afferma il protagonista assoluto della serata. In pieno “stile Travaglio” anche i riferimenti a personaggi noti della scena politica italiana spudoratamente citati più e più volte, senza risparmiare nessuno.

Il recital funziona sotto tanti aspetti e uno si questi è senza alcun dubbio la ricerca archivistica effettuata con cura, che lo stesso ha saputo commentare con acume e ironia, grazie anche alla compagna di palcoscenico Giorgia Salari. Il pubblico si è lasciato trascinare per tutta la durata della rappresentazione in un susseguirsi di risate e fragorosi applausi.

Pretendere un’informazione corretta e limpida è pertanto l’incoraggiamento che il giornalista ci rivolge alla fine del suo show, facendosi messaggero di quegli ideali di libertà d’espressione e di stampa che non dovrebbero mai essere sottovalutati, soprattutto nella società moderna. Noi, nel nostro piccolo, anzi piccolissimo, ci proviamo.

Rebecca Apicella e Caterina Cammilleri